Autore: Federico De Roia
Cronaca di un giorno speciale
E’ arrivato il 20 febbraio, sono le 6 del mattino e ci si ferma al parcheggio della scuola come abbiamo stabilito.
Si va tutti insieme, soci amici e parenti, tutti insieme sotto la bandiera della S.S. LAZIO AUTOMOBILISMO.
Questa volta non si parte per la solita gita turistica in auto, stavolta ci attende un bel pullman e la destinazione non è di quelle comuni: è San Pietro a Roma e andiamo in udienza dal PAPA.
Nell’anno giubilare della misericordia abbiamo organizzato questa giornata per poter avvicinare il Santo Padre proprio al suo rientro dalla visita pastorale in Messico e sud America.
Nel pullman c’è un bel clima di allegria e man mano che ci si avvicina a S. Pietro, sale l’adrenalina.
L’ autista del pullman ci fa scendere nei pressi del colonnato, ci bagna una tenue pioggerellina, quella che a Roma chiamiamo “gnagnarella” che però disegna nel cielo uno splendido arco con i colori dell’iride.
Per fortuna il sole prende subito il sopravvento perché la fila per entrare all’interno del colonnato è lunga e l’afflusso ai varchi, lento.
Alle otto e trenta siamo dentro, miracolosamente ancora tutti insieme, sempre seguendo la bandiera che sventola alta prendiamo posto più avanti possibile e il più vicino possibile alle transenne che delimitano il percorso della “Papa mobile”, ma i posti sono a sedere e ci dobbiamo dividere per forza.
La piazza è gremita, insieme a noi ci sono le AVIS di tutta Italia con i loro cappellini rossi e i motociclisti della FMI con i foulards gialli.
Improvvisamente la piazza si anima, sale il vociare e il Papa appare dal nulla, come teletrasportato e cominciano i cori e gli applausi.
Il Papa sale sulla sua auto bianca e circondato dai suoi bodyguard percorre tutta la piazza unendoci tutti in un abbraccio collettivo che scalda i cuori e rasserena la mente; e mentre siamo in piedi sulle sedie, non lo perdiamo di vista neanche quando è invisibile dall’altra parte della piazza.
Poi si ferma, raggiunge l’ombra sotto il palco allestito davanti alla facciata della chiesa e recita l’omelia che ascoltiamo con attenzione ripetuta in varie lingue e infine ci saluta, ci benedice e scende tra la gente del settore più vicino a lui dove il nostro presidente gli fa dono della tessera del club e di una maglietta realizzata per l’evento.
La cerimonia è finita, la piazza lentamente si svuota e si formano lunghi serpentoni ai varchi di uscita.
Ci rechiamo al punto di ritrovo stabilito ancora frastornati; non è facile, c’è molta gente in fila per entrare nella Porta Santa ma piano piano usciamo, riconosciamo il nostro vessillo e ci ritroviamo tutti insieme come siamo arrivati e tutti insieme saliamo sul pullman che si trasforma in una immaginaria tavola rotonda dove condividiamo sensazioni, emozioni e immagini fra noi e con chi, per motivi vari, non ci ha potuto seguire materialmente, ma era con noi con il pensiero.
Quando scendiamo dal pullman ci salutiamo dandoci l’appuntamento a marzo quando con un evento a tema, festeggeremo le donne.
Guardo l’ora ….. è solo l’ora di pranzo …. eppure sono sfinito. Abbiamo vissuto un’emozione forte, intensa …
si, ne è valsa la pena!
Se potessi ricomincerei questa giornata …. adesso.